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Z Side Mount System : origini e compatibilità

di Andrew Georgitsis (traduzione di Paolo Govetto)

Oggi voglio parlarvi di come il side mount si integra nella configurazione UTD. Si tratta di una versione moderna ed innovativa del sistema DIR. Partiamo da lì.

Preliminarmente occorre afferma che il DIR è un sistema. E’ molto importante questo aspetto. Ricordatevi che si tratta di un sistema. Non è una semplice collezione di diverse parti di attrezzatura, ma un sistema.

Il cuore del sistema è un backplate sul quale c’è un unico imbraco. In origine l’idea era quella di non avere fibbie in plastica e quindi eventuali punti di rottura. Si voleva  evitare che un bibombola potesse cadere sulle gambe! Questo era il concetto originario.

Il sacco. Non deve avere elastici, punti di strozzatura. Insomma, nulla che possa collassarlo. Un altro concetto è l’equilibrio. In altre parole, non è necessario disporre di un sacco con una spinta di 50 kg. Questo era il sistema originariamente utilizzato dai subacquei tecnici che impiegavano i vecchi sacchi OMS con una spinta di 50 kg,  schiacciati dagli elastici e con fibbie in plastica sull’imbraco.

L’originaria configurazione DIR  voleva allontanarsi da queste pratiche, preferendo l’impiego di una singola fettuccia oltre che un sacco che non avesse una spinta sovradimensionata e fosse privo di elastici.

Un altro aspetto importante è la ridondanza. Questa si ottiene con due primi stadi e due secondi stadi. Non solo. Nell’originario sistema DIR, pensammo di separare le due bombole, la destra e la sinistra. In ogni caso ci discostammo dalla quella che era la diffusa pratica dei subacquei tecnici per cui l’erogatore da cui il subacqueo respirava non fosse donabile, ma al contrario lo fosse l’erogatore con la frusta lunga.  Con il DIR, la frusta lunga continuava ad essere quella donabile ma era quella da cui il subacqueo respirava!  In questo modo, il subacqueo non era costretto a cambiare gli erogatori così come avveniva con le bombole indipendenti . Mai bombole indipendenti! Il subacqueo ha due bombole, respira sempre dall’erogatore primario – quello donabile – ed ha il secondario fermato al collo.  Poiché dispone di due primi stadi ed ha uno dei due secondi stadi fermato al collo, ciò che decidemmo di fare strutturando la configurazione DIR, fu di mettere il backup sulla staffa dove si può verificare il roll-off (chiusura accidentale del rubinetto ndr). Per contro, decidemmo di posizionare l’erogatore associato alla frusta lunga – quella donabile – nel rubinetto non soggetto al roll-off.

Derivò che il lato destro lo chiamammo primario. In quel lato abbiamo:  il primario strumento di controllo dell’assetto – GAV – oltre che la primaria fonte di respirazione – frusta lunga -. Questo lato è esente dal roll off- perciò posso donare affrontando una restrizione senza temere la chiusura accidentale del rubinetto.

Il lato sinistro lo chiamammo secondario.

Include il secondo stadio fissato al collo, l’alimentazione della muta stagna se necessario o, se non disponiamo di una bombola dedicata, oltre che il manometro

Questo lato è esposto alle insidie del roll-off.

Non solo, realizzammo un isolatore. L’idea era quella per cui si potesse separare il lato destro ed il lato sinistro.

Quello che vi ho illustrato era il sistema originario. Lo sviluppammo nel 1993 in ambito speleo subacqueo e successivamente fu meglio conosciuto come DIR.  Oggi molti subacquei tecnici aderiscono a questi principi: respirano dalla frusta lunga, utilizzano un isolatore e così via.

Credetemi! Le critiche che avevamo a quel tempo, sono le stesse che sentiamo oggi nel mondo del side mount ora. Perché utilizzare l’isolatore? Io mi immergo con bombole indipendenti sulla schiena e posso cambiare gli erogatori.”

Purtroppo con il proliferare degli incidenti , qualcuno iniziò ad interregorasi dicendo: “può essere che qualcosa del modo in cui quei ragazzi si immergono funzioni….!”

C’è ancora qualcuno che si immerge con le bombole separate, ma è contro ogni logica.

Il nostro sistema non è infallibile ma non ha nulla a che vedere con l’utilizzo di bombole separate dove i subacquei sono costretti a cambiare gli erogatori. Purtroppo, anche in tempi recenti ho assistito alla morte di un subacqueo che stava utilizzando delle bombole indipendenti.

L’idea delle bombole indipendenti e del cambio degli erogatori nella subacquea tecnica, è un concetto dal quale ci allontanammo nei primi anni ’90.

Quando in UTD, mi sono interrogato sul concetto di inclusività, volevo delle configurazioni che incontrassero le esigenze di chiunque. In verità non è qualcosa di nuovo.

Anche nel tradizionale sistema DIR, quando ci immergiamo con un monobombola,  dobbiamo cedere a dei compromessi. Abbiamo la frusta lunga donabile, abbiamo l’erogatore di back-up ma, non c’è la ridondanza dei primi stadi! Tradizionalmente si accetta perché fa riferimento ad immersioni ricreative, la profondità è limitata a 30 mt, non include ambienti chiusi, grotte, etc.  Ricordatevi che si tratta di un adattamento. Non è il vero DIR! E’ DIR compatibile! E’ compatibile in una squadra mista.

Se vi immergete con un bibombola, con la tipica struttura UTD DIR, e qualcuno si immerge con un monobombola : tutto ciò non è veramente DIR. Non c’è la ridondanza del primo stadio, non c’è l’isolatore. Se c’è una perdita all’O-ring della frusta lunga occorre procedere ad una scenario di condivisione del gas. Non è possibile chiudere la staffa associata a quell’erogatore, passare al back-up e tentare di sistemare. Si, in questo caso si procede ad una condivisione e si prova a sistemare. Sostanzialmente si tratta di un adattamento.

La stessa cosa avvenne con  il rebreather.  Nel 1998, quando avemmo la necessità di superare i volumi gestibili con la configurazione DIR  attraverso l’utilizzo del classico bibombola e di numerose stages (fino ad un massimo di 16) sviluppammo il rebreather. Era un sistema PsCR.

A quel tempo ricorremmo ad un distributore e ad un sistema innestabile. Il sistema QC6  ed il distributore vennero sviluppati  nel 1998, nel mondo DIR, nel PsCR. L’idea era che fosse necessario un distributore, l’innesto “femmina” nel distributore, mentre le bombole stages e decompressive dovevano avere il “maschio”  in maniera tale da innestarlo nel distributore e consentire la distribuzione del gas nel rebreather. Ne utilizzammo due per avere un sistema ridondante, isolabili, mettemmo un blocco su un fianco e così via. Così appariva l’originale Halcyon rebreather che poi divenne l’RB80.

 

Quindi tenete conto che l’utilizzo del sistema QC6 risale al 1998 per spingersi nell’esplorazione delle grotte oltre i 6 km.  Così, l’idea del distributore e del sistema QC6, non è DIR bensì un adattamento. Dovevamo mantenere la frusta lunga donabile: nel rebreather  così come nel monobombola. Questi sistemi, divennero compatibili in una squadra mista.

Con ciò in mente, quando pensai a come integrare nel sistema UTD il CCR (rebreather a circuito chiuso) – anche perché fui il primo a spingere verso una nuova configurazione che fosse compatibile con la configurazione in circuito aperto che avesse le basi del DIR o DIR/hogarthian – mi dissi: dobbiamo mantenere i componenti principali anche nel side mount.

Tutto ciò è molto importante.

 

Prima di tutto ricordate che si tratta di un sistema. L’ho chiamato Z SIDE MOUNT SYSTEM (Z in onore del mio cane che si chiama Zimba).

Pensai che la cosa più importante è che dovevamo essere COERENTI. Cosa significa essere coerenti? Significa che se uno di voi è in back mount e un altro di voi sta usando il rebreather, noi tutti dobbiamo essere compatibili. Dobbiamo essere coerenti. Anche utilizzando il side mount devo continuare a respirare dalla frusta lunga. Se non respiro dalla frusta lunga, ancorchè per un minuto, sono incoerente.  Se non respiro dalla frusta lunga per mezza immersione – circostanza che accade utilizzando le bombole indipendenti – non sono coerente. Mezza immersione con l’erogatore di back-up? E’ una pratica che non funziona, anche perché non ricordi da dove stai respirando. Dobbiamo essere sempre coerenti.

Dobbiamo essere coerenti in tutti gli ambienti, all’interno della squadra e nella nostra comunità. Se per esempio io  mi immergo con te: tu stai respirando dall’erogatore fissato al collo ed io dalla frusta lunga…tutto ciò è incoerente. Se uno di voi utilizza una configurazione personalizzata…diventa incoerente.

La COERENZA è ciò che rende solido il sistema DIR ed è ciò che rende solide le configurazioni di UTD.

COMPATIBILITA’. E’ importante. Perché una donna esile dovrebbe caricarsi un pesante bibombola  sulla schiena? Il side mount funziona perfettamente! Potrebbe accadere che qualcuno di voi voglia immergersi in side mount con due bombole ed il vostro compagno desidera immergersi in side mount con un mono bombola. Questo stesso approccio lo applichiamo al back mount. Se desiderate immergervi con un bibombola in back mount e vostra moglie con un monobombola in back mount voi sarete compatibili. Un approccio legato ad una squadra mista. Noi giungiamo ad un’estensione. Squadra mista in back mount, side mount e rebreather. Insomma: coerenza e compatibilità sono gli aspetti più importanti.

 
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