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di Andrew Georgitsis

traduzione di Paolo Govetto

 

 

Oggi vi voglio introdurre alla terminologia ed ai principi di UTD.

I nostri principi fondamentali sono laCOERENZA, la MODULARITA’, laCOMPATIBILITA’ ,l’INTERSCAMBIABILITA’ e la tenace idea di immergerci come una SQUADRA.

UTD rappresenta un sistema d’immersione che ricomprende un sistema didattico ed un sistema di attrezzature dedicate.

Non amo le agenzie didattiche che non hanno dei riferimenti solidi, magari permettendo a dei subacquei di immergersi con configurazioni diverse, con abilità diverse, con un diverso addestramento. In altre parole formano dei subacquei che non sono una squadra.

Per noi, uno dei valori più importanti è laCOERENZA. Prima di esaminare come la applichiamo alla nostra attrezzatura ed al nostro sistema didattico, diamo uno sguardo alla sua definizione: “coerenza è la conformità nell’applicazione di qualcosa, ciò che è tipicamente necessario per il bene della logica, precisione e correttezza” e nel nostro caso della sicurezza.

Ciò che è coerente è compatibile. Si tratta di un aspetto cruciale.

Per esempio, vediamo come UTD è coerente nel suo sistema di addestramento.

Tutti i nostri corsi, dall’Open Water fino ai livelli più avanzati non sono un polpettone di abilità o di utilizzo gas buttato alla rinfusa. Noi iniziamo sempre con la meta finale in mente. Le nostre origini fanno riferimento ad abilità sviluppate e praticate negli ambienti più ostili e difficili. Ciò che abbiamo fatto è stato riportare quelle abilità, ad ambienti più accessibili, rendendole disponibili anche per i subacquei ricreativi. Lo abbiamo fatto utilizzando un approccioCOERENTE. Il modo in cui doniamo il gas è identico a prescindere dall’ambiente e dalla profondità.

Soffermiamoci un attimo sulla selezione dei gas. Noi utilizziamo delle miscele standard. Se per esempio intendo fare un’immersione a 45 mt utilizzerò il 21/35. La ragione è semplice. E’ semplice da miscelare. Si utilizza l’elio per il 35% della pressione di carica e si rabbocca con il Nitrox 32. Se invece volessi immergermi a 39 mt, non inizio ad inventarmi strane miscele con il 30% di ossigeno. No! Utilizzo il 25/25! Perché? Semplice, riempio le bombole di elio per il 25% della pressione di carica e rabbocco con il Nitrox 32. Peraltro, il Nitrox 32 è da impiegare per immersioni fino a 30 mt o meno profonde. Ne consegue è che il Nitrox 32 sarà coerente in tutte le mie attività di ricarica. Così abbiamo il 25/25 fino a 39 mt, il 21/35 per immersioni a 45 mt. Se desidero utilizzare il 18/45 riempirò le bombole per il 45% della pressione di ricarica con l’elio e rabboccherò con il Nitrox 32 e così via fino al 10/70 passando per il 15/55 ed il 12/60. E’ un sistema coerente e logico. Non amo miscele tipo il 17/20 definite non si sulla base di quale convincimento. Se notate, nella fase di fondo tutte nostre miscele hanno una ppO2 media non superiore a 1.2 ATA.

Ora diamo uno sguardo alla progressione del nostro addestramento.

Partiamo dalla parte ricreativa. Si tratta dei programmi Open Water, Rec 2 e Rec 3dove viene applicata la Minimum Deco. Non vengono utilizzate specifiche miscele decompressive ma come potete notare, pur muovendo nel campo della subacquea ricreativa, iniziamo ad usare dei gas come il Nitrox 32 e l’Helitrox 25/25. Per esempio nel Rec 3 viene insegnato ad utilizzare il 25/25. Non usiamo strani gas decompressivi come il Nitrox 32. Non c’è ragione di utilizzarlo come gas decompressivo, specialmente quando muoviamo nell’ambito della subacquea tecnica.

In questo ambito abbiamo il corso Tech 1. Rimaniamo alla profondità massima di 39 mt (come nel Rec 3) ma estendiamo i tempi di fondo. In tal caso si rende necessario utilizzare una bombola di ossigeno. L’ossigeno è senza dubbio il miglior gas decompressivo. La prima scelta. Vi insegneremo sul campo ad utilizzare l’ossigeno. Se volete fare un’immersione a 30 mt con un tempo di fondo di un’ora, il Tech 1 è il corso che fa per voi e farete un’efficiente decompressione utilizzando l’ossigeno.

Passando al Tech 2 utilizziamo un diverso gas decompressivo. Introduciamo l’utilizzo del Nitrox 50. Aumentiamo la profondità raggiungendo i 48 mt. Anche in tal caso utilizzeremo una miscela standard per la decompressione.

Come notate, coerenza significa spingervi un po’ più profondi, aumentando progressivamente il tempo di fondo, senza aggiungere ulteriore attrezzatura. Una sola bombola decompressiva.

 Passando al Tech Gold, manteniamo la stessa profondità (48 mt), manteniamo lo stesso gas di fondo (21/35) ma aumentiamo il tempo di fondo ed utilizziamo due gas decompressivi. Insieme. Impieghiamo l’ossigeno che abbiamo imparato ad usare nel Tech 1 ed il Nitrox 50 che abbiamo imparato ad usare nel Tech 2. L’obiettivo è ottenere la miglior efficienza decompressiva. Peraltro il Tech Gold insegna a condurre più immersioni con decompressione nella stessa giornata.

In ogni caso ribadisco che noi non impieghiamo strani gas decompressivi come il Nitrox 32 od il Nitrox 40. Non c’entrano nulla nell’ambito della corretta selezione delle miscele standard.

Qualsiasi corso desideriate frequentare, il sistema educativo, la gestione del gas, la decompressione, la scelta dei gas, le abilità che imparerete saranno assolutamente coerenti dall’ambito ricreativo a quello tecnico, passando per le immersioni in grotta o nei relitti.

Nella preparazione per affrontare le grotte o le penetrazioni nei relitti, abbiamo un corso coerente chiamato Overhead Protocols,dove vengono appresi tutti i protocolli necessari prima di approcciare agli ambienti ostruiti che ricomprendono le immersioni sotto i ghiacci, le miniere, le grotte o i relitti. E’ fondamentale che le procedure ed i protocolli siano coerenti. Se un giorno avrete un problema, per esempio dovete condividere il gas o far fronte ad un guasto alle valvole e magari vi ritrovate nel buio, non dovete pensare: dunque….dove mi trovo….sono in un relitto, in una grotta o in una miniera?! Ricordate, tutto deve essere assolutamente COERENTE, al 100%

 

 

 

Andrew Georgitsis - After divearticolo comparso sullo UTD JOURNAL 11/2014 di Andrew Georgitsis  -  traduzione di Paolo Govetto

 

LA STORIA 
Per primo ho sviluppato la Ratio Deco, intorno al 1996, ancor prima di diventare il responsabile della formazione in GUE. Si trattava di una “tecnica di memorizzazione” che utilizzavo per ricordare i tempi e gli aggiustamenti della decompressione, senza doverli annotare su una lavagna.
Nei successivi 17 anni di insegnamento, esperienze esplorative ed immersioni, secondo il mio approccio UTD DIR/hogarthian, l’ho lentamente modificata in una strategia, in grado di effettuare la decompressione nel modo più sicuro, più efficiente e con il minimo rischio, pur tenendo conto delle diverse esigenze: dal circuito aperto al circuito chiuso. Continua a leggere

Sistiana Beach_RFSulle barche che si recano verso i luoghi d’immersione, i subacquei hanno molto tempo per sbirciare le configurazioni degli altri con l’obiettivo neanche tanto recondito di individuarne possibili difetti, quasi fosse una caccia al tesoro con premio finale per chi ne scova di più. Credo poi che il subacqueo tecnico, la razza più autoreferenziale del mondo dello sport, sia diventato in questa “disciplina” un vero e proprio campione. Continua a leggere

Gruppo Tech 1 di ritorno dall'immersione

Gruppo Tech 1 di ritorno dall’immersione

Completato ieri in Croazia il corso Tech 1 UTD. Un’esperienza bellissima in una insuperabile cornice logistica. Un grande grazie per la riuscita dell’evento va a Nicoletta e Ferdo del diving Marco Polo ma anche al mio insostituibile aiutante Fabio. Il Tech 1 si é rivelato essere la conferma del’utilità del duro lavoro svolto dagli allievi durante lEessentials of Tech, senza il quale sarebbe stato impossibile sviluppare le abilità critiche richieste. Ulteriore conferma di un lavoro preparatorio svolto con passione, dedizione e ferrea volontà, il fatto che abbia potuto spingere i livelli di difficoltà fino al livello 3+, con grande soddisfazione per gli allievi stessi. Continua a leggere

Immagine1La torcia subacquea rappresenta uno strumento di estrema importanza nel mondo della subacquea ma acquista nel sistema DIR/hogarthian un vera e propria valenza organica. Niente viene lasciato al caso, dallo stoccaggio alle procedure di utilizzo fino ad arrivare all’aspetto più importante, cioè quello relativo alla comunicazione. L’articolo, (Scarica articolo) che potrete scaricare dall’area download, Continua a leggere

Corso Tech 1 - gruppo pre immersione
Corso Tech 1 - Preparazione all'immersione
Corso tech1 - Protocollo sagola

Per molti amanti delle immersioni, la subacquea tecnica appartiene ad un mondo a parte capace di evocare solo immagini di persone costrette sotto il peso di imponenti e costose attrezzature. Si è soliti credere che esista una frattura netta ed incolmabile tra l’attività ricreativa e quella tecnica. Nella realtà le cose sono più vicine e compenetranti. Continua a leggere

Gruppo sub NatisoneIl primo post del 2011 introduce una nuova serie di articoli (Scarica Articolo) dedicati agli accessori del subacqueo DIR/hogarthian. Poiché ci stiamo addentrando nei mesi più freddi, in cui anche l’acqua raggiunge le minime temperature dell’anno, non potevo che incominciare parlando proprio dallo strumento principale di protezione, la muta stagna. Molti subacquei ricreativi dell’Alto Mediterraneo hanno già da tempo riposto nell’armadio la muta umida ma in questo periodo, colti da inevitabile ed ineludibile nostalgia, cominciano a valutare l’opportunità di acquistare una muta stagna. L’obiettivo dell’articolo ha il compito di cercare di fornire alcune indicazioni sia a chi sia in procinto di compiere il passo dell’acquisto, sia a chi voglia comprendere il perché nel sistema DIR/hogarthian venga suggerito l’utilizzo solo di mute con determinate caratteristiche. Continua a leggere

S-Drill 2
S-Drill
S-Drill 4

Dopo l’articolo sul CA, potete trovare nell’area risewrvata un nuovo articolo che  descrive le caratteristiche della configurazione degli erogatori. Ritengo dover  far precedere questo articolo da questo blog proprio perché la configurazione  degli erogatori rappresenta uno dei caratteri più distintivi del sistema  DIR/hogarthian, almeno per coloro che non conoscono l’ampiezza e l’articolazione  dell’intero fenomeno. Continua a leggere

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Momenti di divertimento in Mar Rosso

Molto spesso chi approda alla configurazione DIR/hogarthian, lo fa con la prospettiva di iniziare un percorso tecnico e, altrettanto spesso, crede che basti configurare l’attrezzatura in quel determinato modo per cogliere tutti i benefici del sistema. La realtà è ben diversa! Il sistema DIR/hogarthian è appunto un “sistema d’immersione”, strutturato intorno ad abilità personali e di gruppo, procedure per la soluzione d’emergenze e guasti che trova in quella configurazione dell’attrezzatura, e solo in quella, uno strumento unico e performante. Si potrebbe dire senz’altro che: “l’attrezzatura è solo il mezzo, non il fine”. Così come è forviante e riduttivo prendere solo parte di un sistema senza penetrarne l’essenza, altrettanto banale è considerare che esso serva solo per svolgere una subacquea tecnica, complessa, pesante, distante, costosa, insomma qualcos’altro rispetto alla subacquea ricreativa. Continua a leggere