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UTD foundational IDC a Sharm El Sheikh

 

Dal 2 al 10 gennaio allo Sheikh Coast DIving Centre presso il Domina Coral Bay di Sharm El Sheikh si ė svolto il corso per Foundational instructor di UTD. Sono stati 8 giorni molto intensi in cui il neo istruttore Andrea Schenato ha coronato un lungo percorso di preparazione iniziato qualche anno fa con l’approdo ad un mio corso Essentials of Tech, continuato poi con il Tech 1 ed il Cave 1 e 2 in Messico con Emanuela Bertoni. Il percorso formativo all’interno di UTD, da studente prima e da instructor candidate poi, ha consolidato in modo determinante le basi e costruito un modo di operare completamente coerente con il metodo DIR/hogarthian di UTD. Andrea lavora all’interno dello Sheikh Coast Diving Centre dove da oggi sarà presente una sezione dedicata alla subacquea DIR. Durante queste lunghe giornate nel diving affollatissimo ho potuto apprezzare l’interesse che UTD ed il suo metodo didattico stanno incontrando nella comunità subacquea ricreativa e tecnica. Molti mi hanno chiesto quali sono le procedure per diventare istruttore UTD e quali sono le difficoltà da superare. La prima difficoltà da superare ė sicuramente quella di credere che basti pagare e frequentare il corso per passare. Questo modo di pensare non fa parte dello spirito di UTD e le abilità che tutti i candidati devono dimostrare sono monitorate da due giudici severi ed implacabili : l’acqua e la sagola tesa. Infatti, risulta praticamente impossibile arrivare ad un IDC senza aver prima sviluppato le abilità di base ( assetto, trim, propulsione-posizione) e preso familiarità con procedure e protocolli. Istruttori non DIR/hogarrhian che vogliano fare un crossover devono prima seguire un IDC PREP che non ė altro che un Essentials ed il crossover in UTD non porta mai ad una certificazione equivalente a quella posseduta. Una regola difficile da accettare e forse anche da comprendere ma che rispetta la ricerca di un elevato standard qualitativo e di sicurezza. La sessione in acqua con il trainer, come quella tenutasi in quest’occasione, rappresenta solo la parte finale di un lungo lavoro sviluppato con cura e determinazione. Dopo la formazione accademica ed istituzionale gestita direttamente online dall’Headquarters, il candidato contatta il trainer che provvederà a definire la preparazione in acqua, realizzando i video delle lezioni teoriche, dei dry runs e delle abilità di base in acqua del candidato. Tutto il materiale video prodotto viene inoltrato all’Adivsory Board per ottenere l’approvazione unanime dei 5 membri distribuiti tra America, Europa ed Asia. Il miglior modo per gestire la parte in acqua ė quello di organizzare un corso da gestire insieme al trainer al livello a cui si aspira insegnare. La cornice di Sharm, con le sue acque calde e limpide, ci ha permesso di effettuare delle lunghe sessioni di addestramento in cui anche gli studenti si sono impegnati con grande determinazione ed alacrità. Un grazie quindi anche a loro, Martina Campagnolo, Roberta Pozzer, Daniele Lucaccini e Nicola Lanci.

 
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