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Configurazione degli erogatori: la sicurezza del sistema

Mosaico-air sharing
S-Drill 2
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Dopo l’articolo sul CA, potete trovare nell’area risewrvata un nuovo articolo che  descrive le caratteristiche della configurazione degli erogatori. Ritengo dover  far precedere questo articolo da questo blog proprio perché la configurazione  degli erogatori rappresenta uno dei caratteri più distintivi del sistema  DIR/hogarthian, almeno per coloro che non conoscono l’ampiezza e l’articolazione  dell’intero fenomeno. L’ordine, la pulizia, la simmetria fanno percepire  immediatamente questa configurazione come il frutto di qualcosa elaborato  attraverso la razionalità, soprattutto rispetto a molti altri stili legati  all’immersione subacquea. La frusta lunga del secondo stadio primario, con il suo percorso attorno al busto e al collo del subacqueo fino ad arrivare in  bocca, viene respirata e donata in emergenza ribaltando completamente il  concetto dell’erogatore di riserva. Il concetto è quello di offrire prontamente  il miglior erogatore disponibile nel momento dell’emergenza e di poter gestire  al meglio, senza impedimenti, tutte le fasi successive al momento critico. È  proprio su questo punto che si apre un’importante voragine tra chi adotta questa  configurazione solo per le ottime caratteristiche elencate sopra, da chi invece  si addestra per l’apprendimento delle procedure necessarie alla soluzione delle  emergenze con quella configurazione. La gestione della frusta lunga, sia nelle  fasi di preparazione all’immersione che durante la vera e propria gestione delle  emergenze, fa parte di procedure che devono essere apprese, consolidate ed  esercitate periodicamente all’interno di un gruppo di subacquei. Il senso di  sicurezza che scaturisce dal condividere lo stesso modo di intervenire nei  momenti di difficoltà rappresenta forse il più importante successo  dell’addestramento DIR/hogarthian. Tra i subacquei si crea una sorta di  linguaggio comune, capace di superare le barriere create dall’acqua e di  amplificare i significati della gestualità. In sostanza, all’interno di una  squadra con lo stesso tipo di configurazioni e procedure, ogni gesto legato  all’utilizzo dell’attrezzatura viene immediatamente compreso dagli altri membri  della squadra poiché essi agirebbero sulla loro attrezzatura allo stesso modo

 

7 commenti tratti dal vecchio sito:

#1
Maurizio Marotta
(mercoledì, 06 ottobre 2010 20:35)

come al solito articolo molto interessante ma cosa intendi per roll off, il dizionario non mi ha aiutato a capire il concetto del perchè la frusta lunga deve stare sulla destra
grazie
Maurizio
#2
Flavio Turchet
(mercoledì, 06 ottobre 2010 20:59)

Ciao Maurizio, perdona ma è la forza dell’abitudine e talvolta utilizzo i termini inglesi imparati durante la preparazione UTD senza considerare che, se decontestualizzati, perdono il loro significato. Per chiarire il concetto, la valvola di destra della rubinetteria, dove viene attaccata la frusta lunga del secondo stadio primario che si respira durante l’immersione, urtando contro il soffitto di grotte e relitti può girarsi solo verso l’apertura e non vi potrà quindi mai essere alcuna chiusura accidentale capace di interrompere il flusso di gas.
#3
Nathan
(domenica, 05 giugno 2011 09:27)

sono un PADI OW Instructor e da un po di tempo uso la configurazione degli erogatori in questo modo. trovo che è molto efficente e mi piacerebbe farla usare ai miei studenti nei corsi OW. Anche UTD usa questa configurazione nei corsi OW e mi interessava sapere se i risultati sono buoni e gli studenti imparano più facilmente grazie
#4
fabio piccin
(domenica, 05 giugno 2011 09:47)

ciao Nathan, permettimi una puntualizzazione: benissimo la configurazione ma senza tutta la preparazione alle spalle nella gestione e apprendimento del sistema Dir con il continuo impegno ed allenamento metodico e sistematico …. cmq è un inizio. Ciao

#5
Flavio Turchet
(domenica, 05 giugno 2011 10:02)

Ciao Nathan, Sono sicuro che a questa domanda ti risponderà Paolo, un tuo collega che, folgorato dal sistema DIR/hogarthian dopo un corso svolto con me, sta già effettuando i corsi di base utilizzando la configurazione hogarthiana . A giudicare da quanto ho personalmente potuto vedere la scorsa domenica e dal grado di soddisfazione espresso dagli allievi da me consultati, i risultati sono ottimi. Riprendendo quello ha appena sottolineato Fabio, mi permetto però di consigliarti di non fermarti all’esteriorità del sistema ma di penetrar ne l’essenza e la coerenza per arrivare a cogliere l’aspetto olistico di questo modo di immergersi. Quindi, anche se ti interessa magari solo fare corsi OW, è però importante che tu faccia un corso come l’Essentials of Rec UTD, il Correctly UTRtek o il Fundamentals GUE
#6
Paolo Govetto
(domenica, 05 giugno 2011 19:22)

Caro Nathan, questo è pane per i miei denti. Come giustamente ti ha annunciato Flavio, dopo aver svolto un corso con lui ed aver compreso la portata del cambiamento offerto dal sistema dir/hogarthian, nn posso nascondere che in me si è scatenato un problema di coscienza. Come avrei potuto tenere nuovamente dei corsi Open, ben sapendo che l’approccio tradizionale è completamente intriso di (fammelo dire in inglese)”bullshit”?. Per prima cosa mi sono letto attentamente gli standard PADI, ed ho notato che nn c’è nulla di incompatibile, anzi, offrire ai propri corsisti un approccio ispirato al sistema dir/hogarthian garantisce ai tuoi allievi una preparazione di gran lunga superiore . Molti subacquei “esperti” (in termini di anni di pratica e numero di immersioni), molto spesso pagano un prezzo salato allorquando approdano ad un corso Essentials, anche perchè, tra l’altro, nn sono capaci di pinneggiare a rana. Nei miei corsi Open, la pinneggiata alternata è bandita: del resto insegnare qualcosa che si innesca quasi naturalmente ritengo nn abbia senso. Questo è solo un esempio. La configurazione degli erogatori è un altro aspetto. Insegnare delle condivisioni di gas con le fruste da 100 cm e delle fonti d’aria alternativa riposte nei luoghi più disparati, con il senno del poi, posso dirti che è quasi criminale. Ritengo di aver fatto la scelta giusta. La scorsa settimana, tre miei allievi, alla fine della loro seconda immersione in acque libere, dopo aver visto ciò che li circondava attorno mi hanno detto: “ma come stanno in acqua quelli là….?”Evidentemente facevano riferimento alla posizione dei subacquei che avevano visto poco prima. E’ stata un’immensa soddisfazione. Naturalmente i miei nn sono certamente dei corsi dir, tuttavia ritengo possano essere un germoglio, a partire dal quale far crescere dei subacquei che sanno quello che fanno, che siano preparati e soprattutto scoprano che andare sott’acqua nn è soltanto guardare, ma , almeno per quanto mi riguarda, integrarsi e diventare un parte integrante dell’elemento liquido, il tutto nella prospettiva di divertirsi di più. Non esitare neanche un istante e decidi di frequentare un corso Essential. Avrai nuovi stimoli e la possibilità di trasmettere agli altri qualcosa di veramente unico.

#7
Nathan
(lunedì, 24 dicembre 2012 18:28)

ciao a più di un anno di distanza dall’altro mio post devo prorpio dare ragione a Paolo. Funziona alla grande!!!! Intanto ho fatto un corso per capire di più il sistema con un cliente istruttore GUE (che credo sia la stessa cosa di UTD) e poi ho cominciato a lavorare sui miei allievi cercando di fargli considerare il fondo come inesistente. Sembra sia più difficile come metodo ma in realtà da frutti migliori quasi negli stessi tempi. La cosa che però ho capito e che non tutti gli istruttori sarebbero in grado di insegnare in questo modo. Assetto e trim non possono essere più un optional come per tanti degli istruttore che conosco. Grazie ancora per i consigli

 
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