Stefano Hauser

E’ almeno dal 2008 che seguo il panorama DIR e leggo articoli, libri (i famosi fondamentali di JJ), forum, ma un po’ per pigrizia, un po’ per i costi e un po’ per una sensazione di timore reverenziale misto senso di inferiorità, non mi sono mai avvicinato veramente all’ambiente.  Nel mentre sono cresciuto nella subacquea ricreativa tradizionale, con le mie soddisfazioni, ma sempre con l’ammirazione verso gli “uomini in nero”.

Quando finalmente Enrico ha preso contatti con il DIR/Hogarthian e con Flavio ho capito che sarebbe arrivata la svolta nella mia vita subacquea.

Nel febbraio 2014 ho partecipato all’essential con Paolo Govetto e, nonostante mi fossi ripromesso di far sedimentare ben bene i concetti e acquisire più esperienza in campo “tech”, a febbraio di quest’anno ho deciso di partecipare al tech1 tenuto da Flavio.

Non mi sono mai divertito tanto ad un corso.

Il corso, tenuto nella sua tipica forma di 3 giorni pieni e stressanti, è stato pienamente soddisfacente facendomi comprendere ancora di più come il Sistema sia complesso, completo e assolutamente performante!

Il team per questo corso era composto da me, da Enrico Pegani e da Alessandro Verginella. Tra me e Enrico, andando spessissimo in acqua insieme, c’è, naturalmente, un’intesa immediata e costante, ma l’applicazione dei protocolli e delle tecniche permette di interfacciarsi rapidamente anche con altri subacquei che, come in questo caso, hanno seguito anche un percorso didattico differente.

I concetti e le tecniche, inizialmente affrontati in aula e nei dry runs sono stati subito portati in acqua nella cornice casalinga di Punta Sottile (Muggia – Golfo di Trieste) dove abbiamo trovato temperature rigide per essere al mare (7/8 gradi) anche se con visibilità sufficiente e piacevole.

In totale, nei due giorni di immersioni di pratica abbiamo fatto più di 3 ore di acqua spingendo lo stress a dei buoni livello di difficoltà, considerando soprattutto le temperature e le condizioni meteo marine (pioveva pure con un po’ di borino…).

Uso della linea, failures, no mask, ripasso di esercizi base quali v-drills, s- drills, gas switch, passaggio bombole, team positioning, situational awareness, tutto questo è stato affrontato con serietà, dedizione e precisione da Flavio, che ha cercato di metterci davanti alle difficoltà in cui si può incorrere e ai protocolli da applicare. Sono state delle attività belle, soddisfacenti e altamente formative.

Durante le lezioni in aula, oltre ai dry runs, abbiamo potuto approfondire e comprendere sempre meglio i pregi e le peculiarità della Ratio Deco testandola poi sul campo la domenica.

Ed è proprio domenica, con due immersioni alla Torri del Benaco, che abbiamo messo in pratica tutto quanto. Il team, nei ruoli a noi affidati da Flavio ha cercato di applicare i concetti analizzati i giorni precedenti e le immersioni, 39 metri di profondità media, 25 minuti di tempo di fondo con successiva risalita e deco a ossigeno (sta volta con 10 gradi di temperatura dell’acqua, quasi tropicale rispetto al mare…)sono state divertenti e hanno permesso di comprendere come la sicurezza, e la piacevolezza delle immersioni, che a questo punto non sono più dei semplici “giretti”, aumenti esponenzialmente con l’applicazione del Sistema.

Per non parlare del fatto che una giornata del genere, iniziata alle 6 del mattino caricando 6 bibo in auto e finita alle 23 scaricando tutto, con in mezzo 500km e 2 immersioni, grazie alle procedure decompressive migliori che si possano applicare al momento, sia stata meno pesante di tante domenica degli anni passati con una banale immersione a 20 metri da 45 minuti seguendo il computer.

Ringrazio calorosamente Flavio per la sua pazienza e le sue grandissimi doti didattiche, Enrico per avermi introdotto a questo mondo bellissimo che è UTD e Alessandro per essere stato dei nostri!!

Ci vediamo presto in acqua!

Stefano Hauser