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L’SMB (pedagno): prezioso strumento di sicurezza

smb-andrewCon l’articolo sull’SMB (Scarica articolo), inizia una serie di documenti riguardanti tutti gli accessori che completano l’attrezzatura del subacqueo DIR/hogarthian. L’SMB rappresenta forse il più importante dispositivo per la sicurezza di chi si immerge. Nell’articolo viene messo in evidenza come anche la legge italiana abbia attribuito al pedagno un significato particolare, rendendolo dotazione obbligatoria del subacqueo. Nel sistema DIR/hogarthian, l’efficienza dell’uso di questo dispositivo ha sempre rappresentato un momento determinante nella preparazione di chi si immerge.. L’abilità nel lancio e nel recupero dell’SMB sono considerate un elemento indispensabile e basilare nella preparazione del subacqueo. Oltre ai vari tipi di pedagno e ai possibili utilizzi, nell’articolo si insiste sul fatto che nel sistema DIR/hogarthian il lancio dell’SMB non viene assolutamente considerato solo come un’abilità personale ma come un’azione condivisa dal gruppo d’immersione che risulta veramente efficace solo se ogni membro del gruppo fa la sua parte.
7 commenti tratti dal vecchio sito:

#1
nonsolodeep
(lunedì, 14 marzo 2011 13:37)

cose che non tornano:
perchè non lanciare il pedagno da quote profonde e quanto profonde?

perchè non utilizzare il pedagno nelle soste deco?
grazie
#2
Flavio Turchet
(lunedì, 14 marzo 2011 17:12)

Ciao,
le due domande che mi hai posto sono collegate ad un solo problema: l’uso dell’SMB per le soste deco e la profondità delle stesse. Molti insistono sul fatto che sia corretto il lancio del pallone alla sosta dei 21 metri con l’Ean 50, quota in cui si apre la finestra dell’ossigeno. Ma perché non allora ai 36 metri con l’Helitrox 35/25 o ancora ai 57 metri con il 21/35? Solo perché la maggior parte dei subacquei fa immersioni tecniche con un grado di difficoltà basso o non ha uno spool sufficientemente grande dobbiamo accettare quella quota? Il vero problema è un altro: l’SMB é realmente necessario per la deco? Se a questa domanda rispondo no, allora diventa inutile discutere su quale sia la quota profonda ideale da cui lanciarlo. E allora ragioniamo su questo presupposto: L’SMB NON DEVE ESSERE USATO PER LE SOSTE DECO. I motivi sono i seguenti:
a) la sagola non é una cordella metrica che mi aiuti ad identificare la quota delle varie soste;
b) se anche avessi segnato sulla sagola i punti delle tappe partendo dai -21 (cosa assurda e ridicola), la sagola non può e non deve costituire un appiglio a cui appoggiarsi o peggio appendersi per rispettare la quota della tappa deco. Ciò è pericoloso anche se accade più spesso di quanto si possa immaginare;
c) lanciare l’SMB é un’inutile spreco di tempo ed un’ulteriore difficoltà per l’intero gruppo che sta per prepararsi al gas swicth rispettando il rigido run time;
d) un impedimento per chi deve lanciarlo, fare il gas switch e poi materialmente governare la sagola;
e) una difficoltà aggiuntiva per le necessarie operazioni di riavvolgimento (assurdo pensare, come sostiene qualcuno, di mettersi a riavvolgere la sagola di un SMB lanciato in profondità dopo essere risaliti in barca);
f) in luoghi battuti da correnti termoaline contrapposte, diventa ingestibile poiché spesso l’SMB può dirigersi dalla parte opposta al gruppo in immersione (pag.65 del mio libro su “Immersione in Corrente”);
La realtà é che i subacquei dovrebbero imparare a capire che l’unico modo di gestire una risalita in libera senza errori, con o senza soste deco, é quello di stabilire il corretto assetto, il giusto trim ed inoltre diventare abili nel mantenere la propria posizione rispetto agli altri membri del team. Governare una risalita nel blu, non può essere affidato ne alla presenza di una cima fissa ne a quella di un SMB, ma deve trovare posto nelle abilità di ogni subacqueo. Se egli è veramente preparato dovrà essere in grado di riemergere utilizzando unicamente il timer ed il profondimetro. In caso contrario, quel subacqueo dovrà evitare, nel modo più assoluto qualsiasi obbligo decompressivo. A quel subacqueo però dovranno essere sconsigliate anche le immersioni in secca, con o senza cima fissa, poiché la presenza di quest’ultima non garantisce che possa essere sempre ritrovata prima della risalita. Quindi tornando a noi: poiché istituzionalmente l’SMB ha l’unico scopo di proteggere la riemersione in libera del subacqueo e favorirne il ritrovamento, è sufficiente che venga lanciato negli ultimi metri che lo separano dalla superficie ( a quel punto anche le correnti marine non riservano più sorprese sulla loro effettiva direzione.
Spero di essere stato chiaro.
Un saluto

#3
Paolo Govetto
(martedì, 15 marzo 2011 17:28)

Anche la questione di un diverso approccio all’uso del pedagno, è una forma di manifestazione di quella che mi piace definire la rivoluzione galileiana introdotta dal sistema dir/hogarthian nel mondo della subacquea. Essere in grado di gestire il trim e controllare la propria posizione in acqua (abilità insegnate durante i corsi essenthials), permette di impostare degli ascent:impreziositi dalla bellezza del gesto, efficaci sotto il profilo decompressivo ed indipendenti da coadiuvanti come il pedagno. A questo accessorio viene restituita la sua funzione di segnalare in superficie la posizione del subacqueo. Per ultimo, come non ricordare le abituali ed imbarazzanti procedure di dispiegamento del pedagno con i metodi tradizionali. Nel sistema dir/hogarthian, il pedagno e le procedure di impiego sono ampiamente semplificate e razionalizzate, tanto da permettere l’operazione in pochi secondi con l’uso di una sola mano. Una vera garanzia per la sicurezza!
#4
Maurizio Marotta
(mercoledì, 16 marzo 2011 14:38)

Finalmente idee chiare sul pallone!!!! Condivido tutto e anche senza essere DIR era facile pensare che sparare il salsicciotto in ginocchio sul fondo a 40 metri con il reel agganciato al D-ring non fosse proprio una buona idea. Eppure l’ho visto fare. Il bello è che si trattava di un corso e la spiegazione dell’istruttore e stata la seguente: così non si rischia di perderlo e puoi avere entrambe le mani libere. Si proprio, per prendere la pala e scavarsi la fossa. Pazzesco e non dico l’agenzia didattica
#5
fabio piccin
(mercoledì, 16 marzo 2011 15:05)

direi che potremmo metterle un pò tutte ma no è questo il problema.
La realtà è che cè ancora molta gente/istruttori che la sanno più lunga del loro braccio e si ostinano a non rimettersi in gioco a discapito della sicurezza altrui ( Dir o nn Dir ke sia )

#6
MarcoDIR
(domenica, 20 marzo 2011 10:32)

quando ero allievo di un’altra agenzia didattica (che cmq tu conosci bene) anche il mio istruttore lanciava il pedagno con il reel. Insegnava a noi allievi che non c’era altro modo per lanciare il pedagno dal fondo ed avere tanta sagola a disposizione. Fortunatamente non se lo attaccava agli spallacci del GAV poiché più di una volta lo perse a seguito di accavallamenti della sagola. Il sistema dir mi ha insegnato che niente deve essere lasciato al caso o all’opinione di questo o quell’altro istruttore. Hanno proprio ragione Maurizio e Fabio e anch’io mi chiedo perché la maggior parte delle agenzie didattiche non dia delle direttive precise su come devono essere fatte le cose al meglio e lasci ad istruttori, spesso poco preparati, l’opportunità di insegnare pericolose stro… evviva il sistema DIR
#7
fabio piccin
(lunedì, 21 marzo 2011)

;D

 
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