Sulle barche che si recano verso i luoghi d’immersione, i subacquei hanno molto tempo per sbirciare le configurazioni degli altri con l’obiettivo neanche tanto recondito di individuarne possibili difetti, quasi fosse una caccia al tesoro con premio finale per chi ne scova di più. Credo poi che il subacqueo tecnico, la razza più autoreferenziale del mondo dello sport, sia diventato in questa “disciplina” un vero e proprio campione. Tra le svariate discussioni che ho dovuto spesso affrontare sulle più o meno performanti soluzioni configurative adottate, c’è n’è una che si ripropone puntualmente. Un vero must della subacquea tecnica: la marcatura permanente delle bombole con la MOD.
Una certa corrente di pensiero sostiene che qualsiasi bombola si porti sott’acqua, debba necessariamente essere munita di una MOD permanente che indichi a quale profondità massima il contenuto di quella bombola possa essere respirato, senza fare distinzioni tra bombole “stage” o “deco”. In questo post voglio scegliere la via dell’ufficialità per rispondere a questo annoso problema, facendo spiegare proprio ad Andrew Georgitsis la posizione di UTD al riguardo.
Ho ripescato e tradotto questo suo vecchio post in cui, con quella grande razionalità che contraddistingue il suo operato per la crescita didattica del sistema DIR, egli spiega le differenze tra bombole “deco” e bombole “stage” ed i motivi per cui non si debba marcare in modo permanente solo queste ultime.
“Quindi diamo uno sguardo ai motivi in base ai quali noi non marchiamo le bombole “stage” in modo permanente:
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Sono sicure da respirare fino alla massima profondità dell’immersione
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Non saranno portate ad una profondità maggiore di quella a cui possono essere respirate sia dal punto di vista della PpO2 che di quello della END, dal momento che contengono lo stesso gas del bibombola
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Passare a respirarle in qualsiasi momento durante l’immersione non è pericoloso
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Vengono sempre riempite ed utilizzate con la miscela standard più profonda
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Vengono riempite con miscele standard differenti per essere utilizzate in immersioni diverse con profondità di volta in volta differenti
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Vengono utilizzate per prime, dall’inizio dell’immersione, perciò non devi passare a respirarle durante la decompressione
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Evitando di marcarle si riduce la confusione con le bombole per la decompressione
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Se si dovesse marcarle con una precisa PPO2 quale si userebbe? (Industria subacquea standard 1.4, UTD/DIR per immersioni brevi 1.2, UTD/DIR per immersioni lunghe 0.7 oppure il tradizionale 1.6)
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Storicamente le etichette della MOD che vengono utilizzate per indicare la Massima Profondità Operativa di una bombola si basano sul contenuto di ossigeno e non sul carico narcotico della miscela alla massima profondità. Quindi, una bombola etichettata 30m per il Nitrox 32 è sicura da respirare dal punto di vista dell’ossigeno che contiene ma in base a quanto crediamo in merito al suo carico narcotico noi la limitiamo a quella profondità. Ricordiamo che può essere infatti respirata a 33 metri se si usa 1,4 oppure a 40 metri se si usa 1.6, 11 metri per 0.7 oppure 27 metri se si usa 1.2. Si può notare quanto problematica possa diventare la discussione. L’ossigeno è molto più rischioso della narcosi. Non ci sono etichette per una MOD della narcosi
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Perché marcare una bombola stage? In una bombola deco ha senso logico mettere una etichettatura permanente, perché può ed è portata più in profondità di quanto la miscela contenuta consenta di essere respirata in modo sicuro in base alla PPO2 . Significa che non è sicuro respirare il contenuto di ossigeno di quella bombola oltre una certa profondità e perciò la profondità deve essere chiaramente visibile sulla bombola. Poiché poi passare a respirarla è pericoloso, deve essere fatto in team e i tuoi compagni devono poter vedere chiaramente le etichette della bombola. Generalmente la PPO2 accettata per una bombola deco è 1.6 e quindi bisogna che sia marchiata in modo chiaro per il subacqueo e i compagni del team.
Per riassumere, la posizione di UTD è che noi non marchiamo le nostre bombole “Stage” con una etichetta della MOD permanente (ma solo con le nostre iniziali) poiché riempiamo ed analizziamo quelle bombole con lo stesso gas di fondo che utilizziamo nel nostro bibombola e che usiamo per quella specifica immersione. Se il gas nelle bombole è diverso rispetto a quello del bibombola, allora dovremmo considerare quella bombola come una decompressiva e dovrebbe essere trattata di conseguenza. Ricorda, la bombola è considerata una bombola per la decompressione se il gas in essa contenuto possiede una PPO2 maggiore di 1,6 in profondità. Una bombola deco viene riempita, analizzata e marcata in modo permanente con una etichetta MOD che indica la massima profondità alla quale può essere respirata con una PPO2 di 1.6. Quindi, in UTD abbiamo la bombola con MOD 72m, 36m, 21m e quella Oxygen 6m. Queste sono le nostre miscele standard per la decompressione.
Andrew Georgitsis” (traduzione di Flavio Turchet)
13 commenti tratti dal vecchio sito:
#1
Michele Polian
(giovedì, 08 novembre 2012 14:25)
Chiaro, preciso, razionale, indiscutibile ed incontrovertibile. Vogliamo riassumere tutto in una sola parola: DIR.
PS: grazie per queste traduzioni bisognerebbe farlo per tutti i suoi post e video ciao
#2
Federico
(giovedì, 08 novembre 2012 14:30)
al punto 2 si dice che non verranno mai portate ad una profondità maggiore a quella in cui possono essere respirate. E chi l’ha detto!!! Proprio per non sbagliarmi io ci metto la MOD
#3
Michele P
(giovedì, 08 novembre 2012 14:56)
è prorpio vero che non bisogna dare mai niente per scontato, soprattutto l’intelligenza
#4
MarcoDIR
(giovedì, 08 novembre 2012 15:11)
@Michele hai prorpio ragione, Federico oltre a non conoscere il sistema DIR non si è minimamente sforzato di cercare di capire quanto c’è scritto
#5
luca soflo
(giovedì, 08 novembre 2012 15:21)
allucinante!!!!allora visto che non ti fidi del gas che porti con te perchè potresti anche respirarlo ad una profondità superiore a quella in cui può essere respirato, perchè non marchi anche il bibombola o le bombole nitrox che ti danno al diving quando vai in ferie così quando ti viene il dubbio e non ti ricordi a quale profondità puoi respirarla chiedi a qualcuno di leggerti la gigantesca MOD che ti sei stampato a casa ed hai incollato sulla bombola oppure , poichè non sei DIR e fai SOLO DIVING, ti togli il bibombola e ti accerti se puoi respirare quella miscela alla quota in cui ti trovi. Allucinante
#6
MarcoDIR
(giovedì, 08 novembre 2012 15:38)
ah ah ah grande Luca, per la serie fidarsi è bene non fidarsi è meglio. Tutti i gas che possiamo respirare sott’acqua hanno una MOD. Anche il subacqueo ricrativo che non si porta stage o deco al fianco deve rispettare la MOD della bombola che usa. Se ti trovi a respirare “per sbaglio” una stage ad una quota superiore a quella pianificata non può vertamente essere una cosa grave in termini di sicurezza poichè il gas che contiene è quello di fondo. L’errore di quota per essere un problema per l’iperossia deve essere stato enorme e prolungato in termini di tempo e quindi un fallimento totale anche della pianificazione da parte del team. Insomma in un caso come questo iniutile parlare di marcatura delle bombole dove manca l’ABC del controllo della propria immersione
#7
Maurizio Marotta
(giovedì, 08 novembre 2012 15:51)
grazie Flavio per la traduzione. Al di la del post di Andrew che trovo sempicemente fantastico e di una razionalità disarmante (10 punti per spiegare qualcosa a cui la maggior parte dei subacquei tecnici neanche ci pensa) mi ha molto divertito l’immagine del subacquo tecnico che hai dato. é proprio così a me è capitato di vedere un sub tecnico alle prime armi cercare di coprire alcune parti della prorpia attrezzatura poichè aveva notato che alcuni più esperti stavano facendo dei commenti. Assurdo ma vero
#8
Angelo
(giovedì, 08 novembre 2012 15:57)
l’unico modo per contrastare l’autoreferenzialità nella subacquea (ricreativa e tecnica) è il sistema DIR. Uguale per tutti senza personalismi
#9
fabio b.
(giovedì, 08 novembre 2012 15:59)
io non sono dir mi immergo da 25 anni e non sono un sub tecnico ritengo cmq quanto scritto da Flavio assolutamente condivisibile, filosofie a parte, a casa mia si chiama buon senso.
#10
Tony (ex 53)
(giovedì, 08 novembre 2012 19:07)
Grazie Flavio per il bel post, che – rispetto agli altri post del tuo bel sito – tutto sommato riguarda un piccolo dettaglio, ma la soluzione indicata, così terribilmente intelligente e semplice, sintetizza benissimo la filosofia DIR/hogarthian. Almeno questa è la mia percezione da subacqueo DIR novizio…
Tony
PS: chi non è d’accordo si metta una bella MOD sul bibo…, anzi due, una s sx e una a dx!!! ben leggibili, e attenzione ad ogni gas switch!
#11
fabio
(domenica, 11 novembre 2012 12:13)
Come sempre un ringraziamento a Flavio che evita in primo luogo lunghe ed estenuanti traduzioni specie per degli ignoranti come me della lingua inglese ( oltre che di quella italiana ) e chiaramente un ringraziamento a AG.
Cosa aggiungere al post di Flavio, nulla proprio nulla, sarebbe come andare a ritoccare un quadro di un celebre pittore…e così ritengo, fino a prova contraria, sia il mondo Dir .
Grazie
#12
Alex
(sabato, 08 dicembre 2012 17:52)
non fa n’a piega
#13
ii
(lunedì, 08 aprile 2013 10:29)
A
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